Con Te Songtext
Mi sveglio la mattina presto
con te, con te, con te
che non sei normale, un essere superiore
mi butto nella corrente
con te, con te, con te
in fiume freddo a mezz’estate
i tuoi sguardi mi fanno muovere
e le tue mani sono serpenti
nei tuoi occhi i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
con te, con te, con te
che non sei normale, un essere superiore
mi butto nella corrente
con te, con te, con te
in fiume freddo a mezz’estate
i tuoi sguardi mi fanno muovere
e le tue mani sono serpenti
nei tuoi occhi i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
tutti gli orgasmi
sconvolgimenti
Ma che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
Mi sveglio con il mal di mare
con te, con te, con te
che mi accompagni tra le onde
tra le scogliere e le paranoie
mi arrampico tra le fronde
con te, con te, con te
dolce venere con occhi scuri
il corpo cenere, e ancora brucia
e le tue mani sono serpenti
nei tuoi occhi i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
tutti gli orgasmi
sconvolgimenti
Ma che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
che fortuna, averti vista in piazza quella sera
nella testa ho come una sirena
nello stomaco una bufera
Alla fine di un’estate nera
abbagliati dalla luna piena
dimenticare le chiavi
torniamo in macchina, chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne frega
Che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
averti chiesto scusa
sconvolgimenti
Ma che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
Mi sveglio con il mal di mare
con te, con te, con te
che mi accompagni tra le onde
tra le scogliere e le paranoie
mi arrampico tra le fronde
con te, con te, con te
dolce venere con occhi scuri
il corpo cenere, e ancora brucia
e le tue mani sono serpenti
nei tuoi occhi i nostri momenti
la tua bocca, i lineamenti
tutti gli orgasmi
sconvolgimenti
Ma che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
e averti chiesto scusa
che fortuna, averti vista in piazza quella sera
nella testa ho come una sirena
nello stomaco una bufera
Alla fine di un’estate nera
abbagliati dalla luna piena
dimenticare le chiavi
torniamo in macchina, chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne frega
chi se ne frega
Che fortuna, non essere morto prima
e averti vista cucinare nuda
averti chiesto scusa