Zimbalom Songtext
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Chi mi dice ?occhi da lupo? non conosce i veri lupi,
chi mi dice ?passo d'agnello? non conosce i miei dirupi.
E poi se c'è chi pensa che la nostalgia è la chiave della canzone
non sa quali occhi mi graffiano come i cani graffiano un portone.
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
qualche volta sono stridule, qualche volta hanno la voce grave.
È pioggia e tempi dispari che battono le strade
è fame di parole che hanno mangiato il loro traduttore.
L'inverno è un cane caldo, occhi di fari, muso di vetro,
l'inverno è spiccioli freddi nel sottopasso della metro.
Vi giuro che a tratti mi pareva l'offerta dell'incenso.
Ma i miei nervi son corde di zimbalom stonate d'amore,
qualche volta danno i numeri ma non ditelo all'accordatore.
È pane e tempi dispari che vengono dal mare
insieme ai clandestini, ai topi, alle paure.
Stanotte nella galleria mi è sembrato di sentire il coro.
Ho provato tanta nostalgia, devo essere uno di loro.
Buco di tombino, quale foto di famiglia,
quale buio corridoio, quale sangue mi somiglia?
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
le mie corde son nervi di zimbalom...
La canzone finisce adesso ma potrebbe continuare ancora.
Ho paura a entrare in un bar come un vampiro ce l'ha dell'aurora
(Thanks to Max Manfredi fan for these lyrics)
Fatto un fuoco di bidoni, ne veniva un fumo denso.
chi mi dice ?passo d'agnello? non conosce i miei dirupi.
E poi se c'è chi pensa che la nostalgia è la chiave della canzone
non sa quali occhi mi graffiano come i cani graffiano un portone.
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
qualche volta sono stridule, qualche volta hanno la voce grave.
È pioggia e tempi dispari che battono le strade
è fame di parole che hanno mangiato il loro traduttore.
L'inverno è un cane caldo, occhi di fari, muso di vetro,
l'inverno è spiccioli freddi nel sottopasso della metro.
Vi giuro che a tratti mi pareva l'offerta dell'incenso.
Ma i miei nervi son corde di zimbalom stonate d'amore,
qualche volta danno i numeri ma non ditelo all'accordatore.
È pane e tempi dispari che vengono dal mare
insieme ai clandestini, ai topi, alle paure.
Stanotte nella galleria mi è sembrato di sentire il coro.
Ho provato tanta nostalgia, devo essere uno di loro.
Buco di tombino, quale foto di famiglia,
quale buio corridoio, quale sangue mi somiglia?
Ma i miei nervi son corde di zimbalom, stonate d'amore
le mie corde son nervi di zimbalom...
La canzone finisce adesso ma potrebbe continuare ancora.
Ho paura a entrare in un bar come un vampiro ce l'ha dell'aurora
(Thanks to Max Manfredi fan for these lyrics)
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